AMBIENTE

Il territorio piovernese si presenta parte in piano, parte in colle e parte in monte essendo occupato a occidente dal rilievo del S. Simeone. La parte pianeggiante si estende parallelamente al letto del fiume Tagliamento e, assieme alla piana che occupa il lato sinistro del fiume, è la risultante di un’antica valle glaciale sovralluvionata del Neozoico. In questo tratto il Tagliamento rappresenta il confine naturale  che divide  le Prealpi Giulie ad est dalle Prealpi Carniche ad ovest. Il monte San Simeone, noto soprattutto per essere ritenuto l’epicentro del terremoto del 1976, è quindi il limite orientale delle Prealpi Carniche. Questo è anche uno dei rilievi montuosi che più facilmente si riconosce dalla pianura friulana, per la sua posizione isolata rispetto alle montagne circostanti. Il versante piovernese del monte S.Simeone ha un aspetto alquanto aspro ed è caratterizzato da quattro grossi costoni che partono dalla cima o appena sotto, separati da tre principali conoidi ghiaiosi: uno a nord-ovest dell’abitato di Vale, un altro a ovest dell’agglomerato principale di Pioverno e infine l’ultimo a sud-ovest delle case più meridionali del paese. La copertura del versante è costituita prevalentemente da una vegetazione xero-termofila, testimoniata dalla presenza sparsa sulle pareti rocciose del leccio, tipico arbusto da clima mediterraneo. Solo nella parte più settentrionale del monte, si sviluppa una vegetazione boschiva mesofila. I prati sono colonizzati da una esuberante vegetazione arbustiva, mentre i conoidi sono caratterizzati da vegetazione pioniera. Gli arbusti più diffusi sono il carpino e l’orniello, mentre lungo la riva del Tagliamento prevale il pioppo. In presenza di pioggie abbondanti si formano diverse cascatelle d’acqua, tra le quali le più visibili sono la Pissànde tra Pioverno e Bordano e la Pissànde tra Pioverno e Cavazzo.

Monte S. Simeone
Panorama del monte S.Simone con Pioverno e il fiume Tagliamento (foto Geo)

Da rilevare sul territorio un’estesa presenza di mosèris, ovvero muri in sassi a secco costruiti a confine tra le proprietà e lungo i sentieri. Questi si sviluppano sopra l’abitato (verso monte) da nord a sud, per buona parte della lunghezza del paese.

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 Estesa  presenza di mosèris alle pendici del monte S.Simeone (foto Geo)